
Oggi la capacità del Mose di proteggere Venezia dall’acqua alta, nelle peggiori condizioni meteomarine, come richiesto dal progetto, non è dimostrata e nemmeno verificata.
Il Consorzio e il Provveditorato alle Opere pubbliche del Veneto, succeduto al Magistrato alle Acque, soppresso dopo l’inchiesta della magistratura sulla famosa “tangentopoli veneziana”, sostengono nella sostanza:
“Intanto l’abbiamo fatto (anche se ne mancano parti essenziali), dobbiamo vedere se poi funzionerà in tutte le condizioni previste
dal progetto …”
Questo significa che i responsabili ammettono chiaramente che non solo non sono sicuri che il Mose riesca a proteggere Venezia dall’acqua alta, quando veramente sarebbe indispensabile che lo facesse, che è motivo per il quale è stato voluto, ma crediamo che In questa situazione i 6,5 miliardi totali, in gran parte già spesi, non basteranno.